MACCHINA DI SANTA ROSA                                   <<

"Fiore del Cielo"

Laura Ciulli intervista Contaldo Cesarini

Servizio di LAURA CIULLI

Foto, riprese e montaggio di RICCARDO SPINELLA

Viterbo - 28 agosto 2014

Avvolta da un telone cangiante, protetta da un sicuro ponteggio Fiore del Cielo aspetta di salutare Viterbo la sera del 3 settembre.
 
È l'ultimo trasporto per questa spirale che esprime fede, amore, passione in 28 metri di altezza, 5 tonnellate di peso, 900 rose ad adornarla, candele, led e luci alogene.
 
Ormai il countdown è iniziato da giorni, proprio dall'appuntamento dell'assemblaggio, dove gli uomini della squadra di Contaldo ed Andrea Cesarini e Vincenzo Fiorillo hanno montato quest'inno in acciaio ed alluminio alla Santa Patrona di Viterbo.
 
Sì, perché dietro la famosa "sera del tre", c'è l'impegno, il lavoro di uomini che contribuiscono alla realizzazione di un sogno, coadiuvati, guidati da Contaldo Cesarini. Due magnetici occhi azzurri che esprimono simpatia, schiettezza, ore di sudore, di fatica. A vederlo sul ponteggio dell'impalcatura della Macchina sicuro e veloce, ci si rende conto di cosa è capace di compiere un uomo con più di quarant'anni di esperienza alle spalle.
 
"Ma che macchina è?" ricorda Contaldo Cesarini, quando contattando una ditta per il materiale all'indomani della nomina per l'appalto della Macchina di santa Rosa, si è sentito dire al telefono l'imprenditore. Così è iniziata la sua avventura con un mondo sconosciuto, quello della Macchina di santa Rosa, che ormai considera "Una sua creatura", una dimostrazione di fede per la piccola grande Santa viterbese, tra l'altro di un uomo nativo di Città di Castello, ma con l'amata moglie di Viterbo.
 
Fiore del Cielo, come tutte le altre di cui si è occupato, la conosce pezzo per pezzo, sarebbe sicuramente capace di descriverla persino ad occhi chiusi. Una vita dedicata alle costruzioni, edifici civili ed industriali, ristrutturazioni ovunque, anche all'estero, eppure parlando con Contaldo ci si rende conto di quanta passione, tenacia, forza e caparbietà ci sono in questa "costruzione" che grazie alla sua squadra, il 3 settembre giunge al suo ultimo trasporto, rinnovata e cangiante.
 
Quest'anno tra l'altro c'è anche la novità del percorso allungato di 400 metri su via Marconi, con la girata su Piazza della Repubblica: uno sforzo non di poco conto, con cui si vuole celebrare il Riconoscimento Unesco del trasporto della Macchina come "Bene immateriale dell'Umanità".
"Sono i Facchini che, pur morendo di fatica lì sotto, vogliono portare tutti insieme la Macchina - afferma Contaldo Cesarini - 5 metri e 23 centimetri di dislivello in via Marconi, non è certo uno scherzo".
 
Nelle sue parole c‘è la certezza della tenacia dei 113 Cavalieri di santa Rosa, ma anche la consapevolezza di un lavoro realizzato sempre con impegno, dedizione e fede.
Fiore del Cielo è lì a Porta Romana per gli ultimi dettagli, Contaldo Cesarini e suo figlio Andrea sono pronti per questa sfida. "Sollevate e fermi" lo si deve anche a loro.
 

Laura Ciulli

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