«Non voglio fare provocazioni, anche se penso a un prologo o un epilogo per me, da aggiungere all'opera per parlare e collegarla a quel che accade oggi», afferma Paolo Rossi, dicendo di voler divenire un ancient-prodige e annunciando la sua prima regia lirica per "Il matrimonio segreto" di Cimarosa allo Sperimentale di Spoleto A. Belli (9-12 settembre), che ha presentato a Roma la propria stagione 2010.

Oltre a Paolo Rossi, chiamato dopo che, negli anni, a Spoleto il direttore artistico Michelangelo Zurletti ha fatto debuttare nella lirica Giorgio Proietti, Remondi e Caporossi, Pippo Delbono, una novità e il progetto Realityopera per il 2011, tre atti unici per banda giovanile e strumenti tradizionali affidati a tre compositori d'oggi (Roberta Vacca, Enrico Marocchini e uno da definire), sui testi, usciti da un concorso riservato a autori under 30, su tre temi: Gomorra, la Tyssen Krupp e l'Isola dei famosi (pochissimi si sono misurati con quest'ultimo tema, fa notare soddisfatto Zurletti).

«Ho accettato questa regia – spiega Rossi – non per curiosità o sfida con me stesso, visto che ho fatto tutto, dal night a Shakespeare, ma mai l'opera, ma solo per via del mio interesse per il "teatro popolare", che è anche il nome della mia compagnia. E spiego la cosa: l'anno scorso ho visto qui a Spoleto l'"Elisir d'amore" e la prima impressione, vedendo quei contadini cantare allegri dopo dodici ore di lavoro, è stata di assurdità. Poi, quando è arrivata "Una furtiva lacrima" mi è venuto un nodo alla gola e ho capito la potenza e la popolarità della lirica. Il mio impegno sarà quindi riuscire a far scoprire tutto questo a qualcuno che non è mai stato all'opera. Come? Non lo so ancora, ma qualcosa accadrà e accadrà, conoscendomi, sino alla fine, all'ultimo minuto. Se fossi un pittore, sarei uno che va nelle gallerie dove sono le sue cose a dare ultimi ritocchi la notte».