Risate e lunghi applausi per il debutto degli
Intermezzi del ‘700 ieri sera al Teatro Caio Melisso di
Spoleto. “Pericca e Varrone”
di Alessandro Scarlatti
e “La serva padrona” –
su musica di Giovan Battista
Pergolesi e libretto di
Gennaro Antonio Federico – saranno in replica
questa sera – sabato 12 settembre 2020 – ore 21.00 e domani
– domenica 13 settembre 2020 – ore 17.00.
Lo spettacolo, sapientemente diretto dal
maestro napoletano Pierfrancesco
Borrelli, ha proposto al pubblico due messe in
scena essenziali, a prova di Covid, curate dal regista
triestino Andrea Stanisci,
con costumi di Clelia De Angelis
e luci di Eva Bruno.
Precisa l’esecuzione al cembalo del maestro
Livia Guarino e
dell’Ensemble strumentale del Teatro Lirico Sperimentale di
Spoleto “A. Belli”, composto da
Angelica Pierri (Violino I),
Margherita Pelanda (Violino
II), Giada Broz (Viola),
Matteo Maria Zurletti
(Violoncello) e Andrea Cesaretti
(contrabbasso).
Sul palco i vincitori del Concorso per
giovani cantanti lirici “Comunità Europea” ed. 2019 e 2020.
Nella prima parte in scena Dyana Bovolo (Pericca) e
Alfred Ciavarrella (Varrone),
con i mimi Diletta Masetti
ed Enrico Toschi a
seguire, dopo il breve intervallo,
Tosca Rousseau (Serpina) con
Luca Simonetti (Uberto)
e il mimo Enrico Toschi
(Vespone).
«Sono molto contento dello spettacolo di ieri
sera – commenta il maestro Borrelli – sono state due ore di
grande concentrazione per strumentisti e cantanti e si è
creata una bellissima atmosfera anche grazie alla presenza
di un pubblico attento. Pericca e Varrone e La serva padrona
sono due capolavori, totalmente diversi tra loro. Il primo
di Alessandro Scarlatti ha visto impegnati una coppia di
voci dello Sperimentale che, nonostante la forma articolata
e frastagliata di scene comiche, sono riusciti a mantenere
costante la tensione dal primo all’ultimo pezzo. Non è
facile condurre uno degli intermezzi più eseguiti al mondo,
ma i due protagonisti de La serva padrona sono stati molto
bravi sia dal punto di vista scenico e teatrale che dal
punto di vista vocale. Condivido pienamente la scelta del
Teatro Lirico Sperimentale di abbinare due autori di scuola
napoletana in una stessa serata, scelta che per quanto mi
riguarda risulta vincente».
Una serata sul tema dell’amore che, come afferma
Roberta Mangiacavalli –
curatrice dell’edizione critica di Pericca e Varrone
realizzata in collaborazione con il
Centro Studi Pergolesi dell’Università
degli Studi di Milano – viene raccontato
attraverso tutti gli «elementi tipici dello stile comico e
caratteristici del genere dell’intermezzo settecentesco: il
travestimento, l’inganno, l’equivoco, l’uso di lingue
straniere, correttamente parlate o – più frequentemente –
comicamente storpiate, i momenti di danza, le gare di
scherma e i personaggi emblematici di bassa estrazione
sociale».