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PRIMO
ATTO
Una terrazza a mezzanotte, sotto il cielo stellato, sopra la casa di Ecclitico.
Ecclitico, falso astrologo circondato da quattro discepoli,
intona con loro un inno alla luna, e si vanta di poter mettere alla
berlina gli ingenui ed i poveri di spirito.
Entra
Bonafede, vecchio credulone, e chiede di poter utilizzare il telescopio.
Lo strumento viene preparato, poi Bonafede se ne impadronisce e si mette
a enumerare, rapito, le cose che vede: una bella donna nell'atto di
accarezzare un vegliardo, un uomo che batte la moglie. Poi offre la sua
borsa ad Ecclitico: il quale, rimasto solo, rivela che l'oggetto del suo
interesse non è il denaro ma Clarice, figlia di Bonafede. Entra il suo
amico Ernesto, innamorato dell'altra figlia di Bonafede, Flaminia,
insieme a Cecco, servitore di Ernesto e innamorato di Lisetta, la
servetta di Bonafede. Ecclitico rivela loro di avere un piano per
ottenere quel che desiderano, a condizione che abbiano del denaro.
Ernesto accetta e Cecco trae insegnamento da ciò che vede avvenire.
Una
stanza della casa di Bonafede. Per sottrarsi alla tirannia del padre,
Clarice e Flaminia aspirano al matrimonio. Entra Bonafede, che
rimprovera Clarice; ella replica con veemenza di essere ormai in età da
marito.
Bonafede rimane solo. Arriva Ecclitico, portando grandi notizie: l'imperatore della luna l'ha invitato alla sua corte, ed egli partirà, servendosi di una bevanda magica. Bonafede desidera poter sperimentare anch'egli tale bevanda, ed Ecclitico acconsente a lasciargliene la metà. Bonafede esita, e domanda cosa ne sarà della sua cameriera e delle figlie; ma dietro l'assicurazione di Ecclitico che l'imperatore accetterà di far venire anche loro, finisce per bere e crede di levarsi in volo verso la luna mentre in realtà si addormenta profondamente.
Clarice e Lisetta,
inquiete dapprima perché lo credono morto, si consolano poi al pensiero
dell'eredità.
SECONDO
ATTO
Casa
di Ecclitico. Un giardino fantastico, che si suppone rappresenti la
luna. Bonafede si risveglia, mentre.un interludio orchestrale lo mette
in uno stato di profonda esultanza e dinanzi a lui vengono eseguite
delle danze. Ma si preoccupa: dove sono le figlie e la cameriera?
Ecclitico ne annuncia l'arrivo imminente.
Una marcia accompagna l'entrata di Cecco, travestito da imperatore della luna, che accetta di far venire sulla luna Clarice e Flaminia, ma esige Lisetta per se stesso. Ecclitico conduce in scena Lisetta, bendata, e la lascia con Bonafede, che tenta di farle la corte. Tutti e due compaiono dinanzi a Cecco, che, malgrado le proteste di Bonafede, proclama Lisetta imperatrice della luna.
Accompagnate da una musica di
balletto, giungono Clarice e Flaminia su una macchina volante. Cecco
affida Flaminia a Ernesto e Clarice a Ecclitico. Ha inizio la cerimonia
delle nozze dell'imperatore. Con l'inganno, Bonafede è indotto a dare
le figlie ad Ecclitico ed Ernesto: alla fine si rende conto di quanto è
accaduto, ma è troppo tardi.
TERZO
ATTO
Una
sala in casa di Ecclitico. Ecclitico ed Ernesto esigono da Bonafede, in
cambio della sua libertà, che egli conceda la dote alle figlie; questi
finisce per cedere. Ecclitico e Clarice sono riuniti e avviene così la
riconciliazione generale.
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