"Bohčme"
Prima
rappresentazione:
01.02.1896, Teatro Regio, Torino
Trama
dellopera
QUADRO PRIMO
In
una misera soffitta.
Quattro giovani amici - il poeta Rodolfo, il pittore Marcello, il
musicista Schaunard ed il filosofo Colline - conducono una gaia vita di
bohčme. I soldi mancano quasi sempre, spesso si digiuna, ma la gioventų
e la spensieratezza aiutano a superare molti ostacoli. La vigilia di
Natale vede Rodolfo e Marcello che, infreddoliti ed impossibilitati a
lavorare per il gelo che ha invaso la soffitta, sono costretti a
bruciare nel caminetto il grosso manoscritto di un dramma di Rodolfo.
Rientra Colline, desolato perché ha trovato chiuso il Monte dei Pegni;
ma Schaunard, invece, arriva tutto esultante portando del denaro, frutto
di un'insolita sua prestazione musicale. I quattro amici decidono di
festeggiare la vigilia di Natale con una cena al Quartiere Latino,
quando giunge, non gradito, il padrone di casa Benoh a reclamare la
pigione dell'ultimo trimestre. Costretto a bere dai turbolenti
inquilini, il vecchio si lascia andare ad imprudenti confidenze sulle
sue infedeltā coniugali e viene perciō cacciato con alte grida di
riprovazione dagli improvvisati moralisti. Marcello, Colline e Schaunard
escono; Rodolfo deve attardarsi per finire un articolo di giornale.
Mentre il poeta sta scrivendo, fa la sua apparizione Mimė, una dolce e
bella grisette che abita in una soffitta dello stesso casamento. Le si č
spenta la candela, chiede aiuto a Rodolfo: ma, appena entrata, si sente
male e le cadono di mano il candeliere e la chiave di casa. Rodolfo č
colpito dal pallore e dalla bellezza della fanciulla. l'aiuta a
rimettersi ma, trovata nel buio la chiave, si guarda bene dal
restituirla a Mimė: chiamato a gran voce dagli amici impazienti di far
baldoria, convince la ragazza ad unirsi a loro. Mimė dolcemente cede.
Giā innamorati, i due giovani si baciano, poi a braccetto, si avviano
gių per la scala.
QUADRO SECONDO
Al
Quartiere Latino.
Colline ha comprato un vecchio, sdrucito pastrano; anche Schaunard fa
acquisti, mentre Rodolfo e Mimė si aggirano fra la folla, felici del
loro amore. Il solo Marcello č triste e pensieroso: la bella Musetta,
infatti, lo ha abbandonato da qualche tempo per correre dietro a nuovi
amori. Rodolfo compra una cuffietta rosa a Mimė e presenta la ragazza
agli amici; tutti insieme si siedono ad un tavolo del Caffč Momus ed
ordinano una ricca cena. Appare ad un tratto sulla piazza Musetta,
elegantemente vestita: le vien dietro Alcindoro, un vecchio pomposo e
ridicolo che č il suo amante attuale. Scorto Marcello, la ragazza si
siede al tavolo vicino a quello degli amici e dal suo posto lancia frasi
maliziose e occhiate eloquenti. Marcello finisce per cedere, una volta
ancora, al fascino di Musetta, la quale civetta con lui dopo aver
allontanato con un pretesto Alcindoro. Passa la banda militare seguita
da una gran folla; i due amici si allontanano unendosi alla baraonda
generale. Quando Alcindoro torna al suo tavolino, non trova pių Musetta
ma, in cambio, i due conti da pagare, e cade sopra una sedia allibito.
QUADRO TERZO
La
Barriera d'Enfer.
In un cabaret vicino, lavora Marcello, ivi alloggiato insieme con
Musetta, che dā lezioni di canto agli ospiti. E' l'alba: gli spazzini si
recano al lavoro, passano carrettieri e lattivendole. Mimė, pallida e
sofferente, ha un colloquio con Marcello: la vita con Rodolfo č
diventata impossibile, le liti e le incomprensioni sono all'ordine del
giorno e la fanciulla non sa pių che fare. Nascosta dietro agli alberi,
Mimė assiste al colloquio tra Rodolfo - appena sopraggiunto - e
Marcello: il poeta accusa Mimė di leggerezza e infedeltā ma poi - dietro
insistenza di Marcello - confessa la vera ragione del suo modo d'agire.
Mimė č gravemente ammalata e la vita nella fredda ed umida soffitta
finirebbe per abbreviarle l'esistenza: č necessaria quindi una
separazione. Mimė, dal suo nascondiglio, si lascia sfuggire un
singhiozzo, e Rodolfo la scopre. Un appassionato colloquio s'intreccia
tra i due amanti, che ricordano con struggente nostalgia tutte le gioie
del periodo trascorso insieme. Alle tristi e dolorose parole di Mimė e
di Rodolfo si uniscono, ad un certo punto, le frasi pungenti e velenose
di Musetta e Marcello: il pittore ha scoperto l'amica mentre civettava
con un avventore e le fa una violenta scenata di gelosia, alla quale la
ragazza reagisce infuriata. Anch'essi si lasceranno: la vita in comune č
diventata un inferno. Mentre Mimė e Rodolfo si avviano verso i loro
ultimi giorni di felicitā, Musetta continua a lanciare atroci insulti
contro Marcello, che rientra nel cabaret furibondo.
QUADRO QUARTO
Nella
Soffitta.
Rodolfo e Marcello, da qualche tempo lontani da Mimė e Musetta,
ostentano indifferenza e perfetta felicitā, ma in realtā pensano e
continuamente rimpiangono le amiche perdute. Giungono Colline e
Schaunard che recano una magra cena: pane e un'aringa. Simulando un gaio
e ricco festino, i quattro buontemponi inscenano una buffa pantomima,
ballando e cantando con umoristico brio. Ma l'animata scena č interrotta
dall'arrivo improvviso di Musetta, che accompagna Mimė sofferente e
semisvenuta. La ragazza č infatti gravissima: sentendo prossima la fine
ha voluto rivedere il suo Rodolfo e, per strada, ha incontrato Musetta
che da tempo la cercava. Rodolfo adagia Mimė sul letto e gli amici si
prodigano per recarle qualche conforto: Musetta venderā i suoi
orecchini, Colline impegnerā il suo vecchio pastrano. Rimasta sola con
Rodolfo Mimė rievoca i dolci momenti del loro amore e si stringe ancora,
con infinita passione, all'unico uomo che ha veramente amato.
Rientrati gli amici, Mimė prende con gioia dalle mani di Musetta un
manicotto che ella crede dono di Rodolfo e si assopisce quietamente.
Musetta prega per la salvezza dell'amica; Rodolfo continua ad illudersi
finché il contegno degli astanti gli rivela che Mimė si č spenta.
Piangendo, si getta allora sul corpo della fanciulla invocandola
disperatamente.