TEATRO di DOCUMENTI               Storia                                                                      

  via Nicola Zabaglia, 42 - 00153 Roma  

 

La "storia" del Teatro di Documenti inizia nel 1981 quando Luciano Damiani si lascia tentare dalla possibilità di realizzare finalmente in concreto la sua idea di teatro. "Se volevo fare un Teatro fuori degli schemi tradizionali non avevo altra scelta: avrei dovuto progettarlo e realizzarlo con le mie forze. Questa volta l'occasione era sotto casa mia, a Roma". Così Damiani decise di mettersi al lavoro, con le proprie forze, per realizzare nella zona delle grotte seicentesche del Monte Testaccio il "Teatro di Documenti".

 

Ha inizio la realizzazione del progetto di uno spazio teatrale composito a più piani sovrapposti.

Da allora i lavori di sistemazione fervono occupando gli anni dall'82 a1l'87, quando risulta finalmente completo il primo lotto del teatro: la parte della luce, del sogno, cui segue l'immediato avvio della sistemazione del secondo lotto: la parte dell'ombra, del reale in seguito, altre modificazioni si sono aggiunte, - oggi vediamo uno spazio bianco e un grigio argento ed altre probabilmente se ne aggiungeranno qualora dovesse avverarsi un nuovo sogno, quello dell'ampliamento del Teatro di Documenti ad altri "magazzini" adiacenti.

 

Ciò che Damiani intende realizzare è la creazione di un teatro teso a rompere e rivoluzionare i limiti imposti dalla struttura architettonica delle sale tradizionali: "Non intendo limitarmi a trattare il rapporto uomo-attore e scena, ma uomo-attore e teatro, con il criterio dell'esperienza immediata, progressiva, applicata all'architettura del teatro che sono andato elaborando nel corso degli anni, per approdare, nel Teatro di Documenti, al coinvolgimento totale della sala, del palcoscenico e anche degli spazi normalmente adibiti a camerini e depositi di attrezzeria. Arrivando così ad uno schema di teatro dove il "sogno" si contrappone al "reale", il Teatro della luce da una parte e il Teatro dell'ombra dall'altra e, al centro il palcoscenico e l'orchestra fusi in un unico "corpo"... In questo spazio, agibile tridiniensionalmente, il pubblico è stimolato a condurre un'esperienza che lo vede impegnato anche nella dimensione dell'attore".

 

Nel 1987 al Teatro di Documenti viene conferito il Premio della Critica Teatrale, mentre nel 1988 nasce l'Associazione "Teatro di Documenti" fondata da Luciano Damiani, Luca Ronconi e Giuseppe Sinopoli.

Nel 1988, quindi, con l'inaugurazione della "Mostra di un Teatro" sull'attività teatrale di Damiani ed il concerto "Kammersimphonie" di Schonberg, diretto dal M° Giuseppe Sinopoli, il Teatro di Documenti lascia l'attività laboratoriale per porsi come "spazio agito": uno spazio teatrale inconsueto ma, nello stesso tempo, "conosciuto", "stimolante", in cui lo spettatore può prendere posto sulla scena, il che gli consente di usufruire delle diverse sollecitazioni derivate dall'architetto"a del luogo e dall'azione teatrale che può "avvenire" in tutte le direzioni.

 

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