TERESA RAGONESI <<

 CAPTARE/catturare work in progress - 631 foto/installazione/performance

 Sede ex fabbrica di ceramica Astra, zona industriale, via Dicenti cav. Luigi, Castel Sant'Elia - VT

 Inaugurazione Domenica 27 Dicembre ore 11 - Periodo espositivo dal 27 al 30 Dicembre 2009

 Orario per appuntamento ore 11-15 3488501753 - teresa.ragonesi@tin.it

Il 27 Dicembre 2009 l'artista viterbese Teresa Ragonesi ha inaugurato la mostra "Captare/catturare work in progress".
Il percorso mostra si svolge all'interno di un capannone di un'ex-fabbrica di ceramica situata a Castel Sant'Elia. Emozioni, vibrazioni, sensazioni come ambiente, luce, foto, fruitori divengono contenitori di messaggi ed espressioni che l'artista sapientemente sa condurre e veicolare attraverso l'essenzialità e la monocromaticità focalizzando l'intenzione.
Per l'artista, l'intenzione, diviene il tramite attraverso il quale il gesto dà forza alla comunicazione concettualizzando, contaminando e decontestualizzando elementi concettualmente attuali.
Compenetrazione e contaminazione di ritmo, linguaggi e colore portano a spogliare e rivestire l'oggetto -ombrello- di nuovi significanti e significati, definendo nuovi confini del comunicare, per poi nuovamente decontestualizzarli attraverso il gioco di luce-foto-ambiente,  a sua volta contenitori di messaggi ed espressioni.
L'artista passa attraverso il minimalismo ed arriva ad un'astrazione che colpisce per abilità e destrezza giungendo concettualmente e virtualmente nella parabola della comunicazione.

Paola Malè

 

L’artista nella sua poliedricità utilizza per comunicare diversi medium capaci di generare e captare un interscambio continuo tra spazio reale, oggetto privato del suo significato e persona; per generare nuovi significanti capaci di amplificare ed espandere gli elementi del comunicare.

Attraverso la decontestualizzazione l’artista spoglia sapientemente l’oggetto ”ombrello” per vestirlo di nuovi significanti dando alla sua struttura nuova forza: esaltandola, allungandola, potenziandola giunge ad una comunicazione virtuale tra uomo-oggetto-spazio-luce.

L’ombrello divenuto parabola è in grado di trasmettere e ricevere segnali, questo genera uno scambio continuo tra significanti e significato che rimbalzano all’interno del codice linguistico passando attraverso i vari livelli grammaticali, semantici, pragmatici i quali attraverso la perdita

dell’aura permettono alla performance di raggiungere comunicatività ed espressività proprie dell’opera.

L’artista maneggia l’anima, la struttura dell’oggetto, come un amazzone capace di tirare con il proprio arco una freccia nella parabola della comunicazione.

Come la rabdomante percepisce le vibrazioni del terreno, Teresa Ragonesi percepisce quelle della luce che utilizza ben sapendo che la luce elettrica non possiede un contenuto fino a quando non viene associata ad un codice sia esso linguistico, pittorico o scultoreo.

Il messaggio che veicola attraverso l’utilizzo della luce elettrica è un elemento fondamentale perché permette all’artista di accedere al primo segnale della comunicazione virtuale creando, all’interno della sua performance, un’energia e una forza che permette al tempo e allo spazio di assumere molteplici connotazioni, rendendo il suo lavoro al contempo multimediale e concettualmente, lirico e astratto, concreto e multicolore nella sua mono cromaticità.

Paola Malè

MOSTRE ARTISTI

P. Mazzatosta

VITARTE 2007

Comune di VITERBO

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