La
base del nostro lavoro è la drammaturgia. Io parto sempre da
un presupposto drammaturgico, devo avere un interessamento
rispetto al testo. È il testo che mi fa nascere un'idea di
messinscena, ci sono spettacoli più corali per i quali
scelgo attori bravi ma giovani, l'anno scorso ho messo in
scena "Quattro matrimoni e un funerale" e c'erano diciotto
attori in scena, testi come questo non vivono della
personalità di un solo attore, bensì della costruzione della
macchina scenica, della coralità, appunto. Mentre un testo
come "La Villa", a due personaggi, ha bisogno di attori di
una certa statura, attori di grande carisma come Ivana
Monti. ...Ivana è una delle tre attrici alle quali sono più
legato, insieme a Pamela Villoresi, con la quale ho fatto
"Amore e chimica, la vita di " Madame Curie" e Paola
Quattrini che ha lavorato con me in"l'ex donna della mia
vita", un testo molto divertente. Sono persone sensibili
nella vita e sulla scena, artiste con le quali è un piacere
lavorare.Non avendo un passato d'attore, non mi pongo mai in
concorrenza con loro, mi pongo molto di più dalla parte del
pubblico chiaramente ho un progetto nel quale l'attore deve
entrare, ma dopo aver fatto una profonda immersione nel
testo, io torno nel rapporto con l'attore con molta
semplicità. Cerco di spiegargli il più possibile,di entrare
in sintonia con la mia mediazione tra il testo e ed il
personaggio che si va a rappresentare. Non dirò mai: "Fai
così!" perché non ha senso, se scelgo un attore per una
parte voglio che la faccia sua, voglio interagire con la sua
creatività! Quando si lavora con veri artisti, certo non
s'insegna a dire la
battuta in un certo
modo, bisogna
solleticare la loro |
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sensibilità e tutto questo, ripeto, parte dal testo. Io
faccio un lungo e approfondito lavoro di lettura, per me non
basterebbero quaranta giorni di tavolino, so che sembra
assurdo ma è così! Poi magari in pochi giorni faccio tutto
il disegno dello spettacolo. Non è importante come l'attore
prende un bicchiere se sa perché, io dico sempre che se un
attore inciampa e cade, non se ne accorge nessuno se a
cadere è il personaggio, ma ridono tutti se a cadere è
l'attore. Quando l'attore si riempie di ciò che recita, di
ciò che sente, che sogna, trova sempre la chiave al
personaggio.
Silvio Giordani |
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