Sezze è 
					situata a mt. 319 s.l.m. su di una collina che si erge ai 
					piedi del monte Semprevisa.
					Per la sua posizione geografica gode di un clima mite 
					d'inverno e fresco d'estate. 
					In campo culinario è apprezzata per gli ottimi 
					carciofi, per alcuni squisiti piatti locali:
					la zuppa di fagioli e la bazzoffia 
					ed inoltre per l'ottimo pane casareccio ed 
					i dolci del luogo, le paste di mandorle e 
					le paste di visciole. 
					Le origini della città di Sezze si perdono nella leggenda, 
					la quale narra che mitico fondatore della città fu 
					Ercole giunto a Sezze dopo aver 
					vinto i Lestrigoni, una popolazione del 
					basso Lazio. Infatti l'antico nome "Setia" 
					si fa risalire etimologicamente a "Setis" le setole del 
					leone Nemeo, di cui Ercole si gloriava. Ancor oggi lo stemma 
					della città raffigura il leone Nemeo che 
					regge una cornucopia ricolma di frutti con intorno la 
					scritta "SETIA PLENA BONIS GERIT ALBI SIGNA LEONIS" 
					(Sezze piena di beni porta l'insegna del bianco leone). 
					La prima notizia di un certo valore storico ci è data da
					Velleio Potercolo il quale narra che a
					Sezze fu dedotta una colonia romana nel 382 
					A.C.. 
					Sezze infatti aveva per Roma 
					una grande importanza strategica essendo una città latina 
					nel territorio degli ostici Volsci. 
					Sappiamo che nel 340 a.C. Sezze guidò, con 
					un suo generale, la rivolta dei latini contro Roma. 
					Tale rivolta soffocata con la battaglia di Trifano 
					fu organizzata dalla rivendicazione delle popolazioni latine 
					di avere uguali diritti politici. 
					Durante la seconda guerra Punica, 
					Sezze per la sua posizione isolata e fortificata fu 
					scelta per custodire i prigionieri cartaginesi. Nella guerra 
					tra Mario e Silla i setini 
					si schierarono con il primo e per questo furono duramente 
					puniti dal vittorioso Silla. 
					Nel periodo romano Sezze era famosa per la 
					bontà dei suoi vini, lodati da Marziale,
					Giovenale e Cicerone. 
					Nel medioevo ebbe una vita travagliata in quanto si veniva a 
					trovare lungo la via pedemontana volsca, unica strada di 
					comunicazione tra il nord e il sud del Lazio. 
					Sezze fu scelta come luogo di soggiorno da 
					molti papi: Gregorio VII nel 1073, 
					Pasquale II nel 1116, Lucio III 
					che vi restò per circa un anno nel 1182. 
					Dal 956 Sezze sotto l'amministrazione del papa si organizzò 
					come libero comune fino a quando non fu conquistata dalle 
					truppe della famiglia Caetani, che 
					sottoposero la città per 12 anni a continui saccheggi fino a 
					quando non furono cacciati da una rivolta popolare. 
					Nel 1656 la popolazione setina venne dimezzata sia a causa 
					della peste che colpì l'Italia, sia per le 
					continue scorrerie delle truppe spagnole e austriache. 
					Nel 1690 a Sezze fu fondata l'Accademia 
					Scientifica letteraria degli Argonauti una delle 
					prime in Italia. 
					Nel 1798 Sezze come anche Roma 
					fu occupata dai francesi, i setini però si ribellarono 
					scacciarono gli occupanti ed abbatterono l'albero della 
					libertà. Riuscirono ad evitare la vendetta dei francesi 
					pagando una forte somma. 
					Successivamente la città fece parte del regno d'Italia.